Il 3 maggio 2011 la Commissione europea ha adottato una nuova strategia per arrestare la perdita di biodiversità e migliorare lo stato delle specie, degli habitat, degli ecosistemi.
Sei gli obiettivi principali per affrontare le principali pressioni sulla natura e sui servizi ecosistemici nell’UE, fondamentali per definire un’azione uniforme a livello politico nei prossimi dieci anni.
La strategia risponde a due importanti mandati politici adottati dai 27 Capi di Stato europei nel 2010.
Il primo mandato deriva dalla conclusione che l’attuale politica dell’UE in materia di biodiversità non ha raggiunto i suoi obiettivi, nonostante alcuni importanti successi in alcune aree. I leader dell’UE hanno quindi deciso di adottare una nuova visione a lungo termine e un obiettivo primario per dare impulso a radicali sforzi per conservare la biodiversità sempre più minacciata dell’Europa
Il secondo mandato deriva dagli impegni internazionali sottoscritti dall’UE e da tutti gli Stati membri in occasione del vertice sulla biodiversità di Nagoya, in Giappone, nell’ottobre 2010. In quell’incontro, 193 parti della Convenzione sulla diversità biologica hanno adottato una serie di importanti accordi. In quanto parte della Convenzione, l’UE è tenuta ad adeguare la propria politica sulla biodiversità a questi impegni internazionali.

La strategia per la biodiversità del 2020 segue il piano d’azione dell’UE sulla biodiversità del 2006, con un’ambizione per il 2020 ancora più esponenziale.
Oltre a fermare la perdita della biodiversità, la nuova strategia evidenzia, per la prima volta, l’immenso valore dei servizi ecosistemici e l’urgente necessità di mantenerli e ripristinarli per il bene sia della natura che della società.
Sebbene l’azione per arrestare la perdita della biodiversità richieda denaro, il costo dell’inazione dovrebbe essere ancora più alto. La perdita di biodiversità è infatti molto costosa per la società, in particolare per i settori che dipendono fortemente dai servizi ecosistemici. Nell’insieme dell’UE, il valore economico stimato dell’impollinazione degli insetti, da cui il settore agricolo trae vantaggio, è di 15 miliardi di euro all’anno.
La strategia dell’UE è costruita attorno a sei obiettivi di reciproco sostegno e interdipendenza che affrontano i principali motori della perdita di biodiversità. Esse mirano a intensificare gli sforzi per attuare pienamente la legislazione esistente dell’UE in materia di natura, a considerare un valore fondamentale il mantenimento di una biodiversità anche a livello di politiche settoriali e a colmare lacune presenti sulla materia. Gli aspetti globali sono anche indirizzati a garantire che l’UE contribuisca pienamente all’attuazione degli impegni internazionali in materia di biodiversità.
I sei obiettivi coperti dalla strategia dell’UE si concentrano su:
- la piena attuazione della legislazione sulla natura dell’UE;
- migliorare la protezione e il ripristino degli ecosistemi e dei servizi forniti e incentivare un maggiore uso delle infrastrutture verdi;
- agricoltura e silvicoltura più sostenibili;
- migliore gestione dello stoccaggio di pesce nell’UE e di una pesca più sostenibile;
- controlli più rigorosi sulle specie invasive;
- un maggiore contributo dell’UE per scongiurare la perdita di biodiversità a livello mondiale.
Ogni obiettivo è accompagnato da una serie di azioni mirate e temporizzate per assicurare che queste ambizioni siano pienamente realizzate. La strategia è inoltre sostenuta da una base di riferimento dell’UE 2010 sullo stato della biodiversità e degli ecosistemi in Europa. Questa linea di base fornisce un punto di riferimento per monitorare e misurare i progressi nei prossimi dieci anni e contribuirà a valutare se l’UE è sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi di biodiversità per il 2020. Ampia consultazione Prima della sua adozione, la strategia sulla biodiversità ha subito un’ampia consultazione con le principali parti interessate, Stati membri e il pubblico in generale. Ciò non solo ha assicurato un processo decisionale trasparente, ma ha anche contribuito a creare interesse e sostegno per la strategia tra una vasta gamma di diversi settori della società. È chiaro che la conservazione della biodiversità non può essere raggiunta senza l’impegno diffuso della società nel suo complesso. Il coinvolgimento attivo delle parti interessate, dei settori politici chiave e della società civile sarà pertanto fondamentale per il successo della nuova strategia per la biodiversità del 2020.
Link utili
Fonti originali:
ec.europa.eu/environment/nature/info/pubs/docs/brochures
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